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Incidenti d’elicottero in Svizzera

In ogni attività che comporta dei rischi è inevitabile che prima o poi capiti un incidente e l’aviazione purtroppo non fa eccezione

La Svizzera presenta una delle maggiori concentrazioni mondiali di elicotteri in rapporto alla sua ridotta superficie. Vi sono infatti circa 300 elicotteri civili (ai quali si aggiungono quelli militari) per un territorio di 41'000 kmq.
L’impiego dell’ala rotante si è diffuso rapidamente soprattutto a partire dalla seconda metà degli anni Sessanta. L'orografia del territorio nazionale ha contribuito in maniera determinante a questa espansione.
La lunga lista degli infortuni aeronautici e degli incidenti è iniziata nel maggio del 1950 quando un apparecchio inglese Westland-Sikorsky S-51 urtò ad Aproz/VS i cavi di una linea elettrica nel corso di una serie di voli spray per i trattamenti contro l’invasione di maggiolini. Il pilota riportò gravi ferite mentre l’apparecchio fu distrutto.

Il primo incidente occorso ad un elicottero immatricolato in Svizzera si verificò il 13 giugno 1951 a Schlatt/SH durante un volo spray per conto della ditta Maag. Il pilota Albert Villard a bordo dell'apparecchio Hiller 360 HB-XAA nel corso di un passaggio a bassa quota sopra le culture si avvicinò troppo ad un gruppo di alberi, e di conseguenza le pale del rotore principale urtarono i rami. Nonostante le vibrazioni riuscì a posare l'elicottero senza ulteriori danni.
Il primo grave incidente nel quale persero la vita gli occupanti si verificò il 26 ottobre 1953. La neo costituita Schweizerische Helikopter AG aveva da poche settimane ricevuto il suo primo Bell 47G. Nel corso di un volo con passeggeri nei pressi dell'aeroporto di Belp/BE il pilota Raymond Gerber, mentre sorvolava a bassa quota il fiume Aar, urtò i cavi di una linea elettrica precipitando nel greto del fiume. Perse così la vita insieme ai suoi due passeggeri.

A partire dalla metà degli anni '60, per rispondere alla crescente richiesta di trasporti aerei necessari ad approvvigionare i cantieri di montagna, vennero fondate nuove società di elitrasporto. Parallelamente all’aumento dell’attività aerea è cresciuto anche il numero di incidenti di volo.
Il 1990 in particolare è stato un "annus horribilis" marcato da 24 infortuni/incidenti. In Svizzera l'episodio più grave è stato quello verificatosi il 26 settembre 2000 a Beuson/VS che ha visto coinvolti due apparecchi della Air Glaciers scontratisi in volo in fase di avvicinamento durante una serie di voli panoramici. Nell’incidente persero la vita i 7 occupanti di un Alouette III e un passeggero che assieme ad altri 3 volava a bordo di un Bell 206 JetRanger.

Le cause che portano al verificarsi di un incidente sono ovviamente molte. Scorrendo la lista di quelli verificatisi in Svizzera si possono facilmente formulare alcune osservazioni: inizialmente i guasti meccanici erano più frequenti, ma oggi come in passato la causa principale degli incidenti è da imputare al pilota. Spesso l'inesperienza, la negligenza, la mancanza di allenamento uniti per esempio allo stress portano ad una sottovalutazione dei rischi. Anche la meteorologia gioca sovente un ruolo importante.
In parecchi casi gli elicotteri hanno invece urtato i cavi di teleferiche o linee elettriche. Questa costante minaccia, sebbene sia indicata sulle mappe, ha fatto purtroppo diverse illustri vittime come per esempio Fernand Martignoni o Erwin Schafrath, espertissimi piloti con migliaia di ore di volo alle spalle.

Alcuni incidenti hanno dell'incredibile, come ad esempio il decollo dell'elicottero senza pilota a bordo (in ambo i casi si trattava di apparecchi Hughes 269C). Da menzionare anche due casi di furto d'elicottero da parte di persone che non avevano mai seguito una formazione aeronautica e che ovviamente non erano in possesso di una licenza di pilota.

L'importanza della prevenzione

Lo sviluppo mondiale dell’aviazione civile ha reso necessaria l'emanazione di prescrizioni internazionali uniformi. Nell’ambito dell’accordo del 5 dicembre 1944, l’OACI ha emesso l’Annesso 13 ad uso degli Stati membri, nel quale sono contenute le direttive sull’esecuzione dell’inchiesta sugli infortuni aeronautici e incidenti gravi. Inizialmente le inchieste furono spesso eseguite da un cosiddetto "ufficio di sorveglianza". L'operato di quest'ultimo però non sempre era indipendente. Perciò negli anni '50 l’OACI raccomandò che le inchieste sugli infortuni aeronautici venissero svolte da uffici indipendenti.
Il Parlamento svizzero si è pronunciato per la creazione di un Ufficio d’inchiesta sugli infortuni aeronautici (UIIA), che ha iniziato il suo lavoro nel 1960.

Servizio d’inchiesta svizzero sugli infortuni (SISI)

A partire dal 1° novembre 2011 ha iniziato la sua attività il SISI che svolge indagini all’attenzione della autorità amministrative e giudiziarie, in relazione agli incidenti aviatori con feriti gravi, morti e danni materiali ingenti. Le indagini riguardano anche  altri generi d’incidenti (ferroviari, tram, battelli, teleferiche, ecc.).
Il SISI ha sostituito l'Ufficio d'inchiesta sugli infortuni aeronautici (UIIA) e il Servizio d'inchiesta sugli infortuni dei trasporti pubblici (SII). L'accorpamento dei due servizi d'inchiesta sugli infortuni agevola lo scambio delle conoscenze tecniche e l'instaurarsi di una prassi unitaria in materia di inchieste sugli infortuni. Il nuovo servizio è gestito da una Commissione extraparlamentare che nomina i membri della segreteria incaricati di svolgere le vere e proprie indagini, e controlla i rapporti d'inchiesta.

HAB 11/2011