Costruttori svizzeri
La passione per l'ala rotante contagiò molto presto gli svizzeri a tal punto che alcuni di loro decisero di costruire il proprio apparecchio. Tra i primi a cimentarsi in questo campo troviamo il contadino appenzellese Hubert Treffner. Nel 1904-1905 egli costruì un marchingegno con rotori coassiali controrotanti azionati dalla forza muscolare del pilota! Quest'ultimo azionava per mezzo delle braccia due pulegge. Ovviamente non bastò l'ostinazione del costruttore per far sollevare da terra il suo prototipo presentato ufficialmente nella cittadina di San Gallo.
Nello stesso periodo i fratelli ginevrini Dufaux iniziarono ad occuparsi di macchine volanti. La loro prima costruzione fu appunto un modello di elicottero, al quale è dedicata una scheda separata.
Elicotteri "made in Switzerland"? No grazie!
In Svizzera vi è probabilmente una delle densità di elicotteri per km2 tra le più alte al mondo. Le difficoltà di trasporto legate all'orografia del terreno hanno sicuramente favorito la diffusione di questo versatile e ormai indispensabile mezzo di trasporto. Ma qual'è stato il contributo elvetico allo sviluppo dell'ala rotante? Rispondere in modo stringato a questo quesito è assai semplice. Contrariamente alle nazioni confinanti come l'Italia, la Francia o la Germania l'apporto dato dalla Svizzera è molto limitato.
Un discorso diverso va invece fatto per quanto riguarda gli aeroplani. Tra questi troviamo vari modelli, alcuni dei quali molto celebri come quelli prodotti dalla celebre Pilatus Aircraft di Stans.
Ma torniamo all'ala rotante per dar spazio ad un'affermazione che se fosse supportata dalla necessaria documentazione storica sarebbe davvero interessante. Durante le ricerche sono state raccolte voci molto attendibili (anche se non sempre collimanti), che però purtroppo finora non è stato possibile confermare. Ecco in sintesi quanto è stato riferito.
Alla fine degli anni '40 il giornalista italiano Leone Concato, figura di spicco del mondo aeronautico italiano del dopoguerra, introdusse in Italia i primi elicotteri civili della serie Bell 47. Nel maggio del 1949 creò la società Aersilta, la prima compagnia italiana di elitrasporto. Acquistò poi negli Stati Uniti il Bell 47D1 I-SILT assumendo la rappresentanza generale per l'Italia della Bell. Nel 1950 con lo scoppio del conflitto in Corea la maggior parte della produzione della Bell venne destinata alle forze armate statunitensi. Ciò creò notevoli ritardi nel dar seguito alle ordinazioni degli operatori civili. Di conseguenza anche il costo degli apparecchi e dei pezzi di ricambio aumentò notevolmente. Messo in seria difficoltà da questa difficile situazione, Concato chiese all'azienda americana la licenza di produzione in serie di questo modello. Larry Bell, dopo aver riflettuto attentamente diede il suo accordo e così Concato si ritrovò tra le mani un documento di grande valore. Senza perdere tempo l'imprenditore italiano iniziò un'affannosa ricerca per trovare un costruttore che avrebbe potuto dar seguito alle ordinazioni che lentamente si accumulavano. Tra i vari costruttori contattati che risposero negativamente a Concato vi sarebbe, secondo queste voci, proprio la Pilatus Flugzeugwerke AG di Stans, che da qualche anno aveva iniziato la produzione in serie del biposto da addestramento P-2 e stava sviluppando altri apparecchi.
All'inizio del 1952 finalmente la ditta Agusta di Cascina Costa si dimostrò interessata alle proposte di Concato. Inizialmente questa azienda produsse in sub-licenza il Bell 47 per conto dell'Aersilta. Successivamente quest'ultima venne però sciolta e Concato venne assunto dall'Agusta divendone il vice-presidente. Il resto, come sappiamo, è storia.
Non sapremo forse mai se sfumò così l'opportunità dell'azienda di Stans di divenire uno dei leader mondiali dell'ala rotante. Finora come detto non è stato purtroppo possibile trovare documenti che proverebbero queste affermazioni. Sul perché vari costruttori abbiano detto di no a Concato si potrebbero scrivere fiumi d'inchiostro. Forse molti semplicemente non se la sentirono di lanciarsi in questo settore che allora era ancora tutt'altro che privo di incognite.
Kopter/Leonardo SH-09
Nel 2002 Martin Stucki ingegnere e pilota commerciale d’elicottero iniziò la progettazione di un elicottero chiamato SKYe SH-09 che incorpora alcune innovazioni come la struttura costruita interamente in materiali compositi e una cabina che offre grande visibilità.
Nel 2007 Stucki ha creato la società Marenco (Martin Engineering and Consulting) allo scopo di portare avanti lo sviluppo del suo progetto. Il team iniziale era composto da un gruppo ristretto di ingegneri ben presto destinato ad ingrandirsi includendo vari tecnici provenienti da altre fabbriche di elicotteri come la Airbus Helicopter. Nel 2016 l’azienda contava oltre 100 impiegati.
Il primo esemplare di pre-serie conosciuto con l’appellativo SKYe SH-09 e immatricolazione HB-ZXA ha compiuto il primo volo di prova il 2 ottobre 2014 nelle mani del collaudatore Dwayne Williams. In quel momento la compagnia contava di ottenere la certificazione entro 12-16 mesi, un obiettivo che a tutt’oggi però non è ancora stato raggiunto.
Nei quattro anni successivi sono stati prodotti altri due esemplari di pre-serie. Nel gennaio 2018 l'azienda ha cambiato nome divenendo Kopter SH-09.
L’8 aprile 2020 Kopter è stata acquistata dal colosso italiano Leonardo per 185 milioni di dollari. Il 21 aprile 2021 l’elicottero ha ricevuto la nuova denominazione commerciale AW09. Kopter e Leonardo prevedono l’avvio della produzione in serie entro la fine del 2022. Il numero di ordini non è ufficialmente conosciuto, ma voci correnti parlano di una settantina di apparecchi.
In base alle informazioni diffuse vi sarebbero varie aziende interessate a questo moderno elicottero, che almeno sulla carta offre prestazioni di tutto rispetto. La compagnia svizzera Air Zermatt è tra queste.
Il Leonardo SH-09 sarà davvero il primo elicottero ad uso civile sviluppato e prodotto in Svizzera? Affaire à suivre…
HAB 10/2021